Bene.
E’ arrivato il momento di riprendere (anche se forse sarebbe più appropriato dire: avviare) questo blog. Dopo una “apri-presentazione” di un immaginario Camaleonte che appare dapprima infelice per la sua ambizione a voler essere tutto tranne che se stesso, per poi ritrovarsi incredulamente stra gioioso di essere esattamente quel che è, e dopo che la sua compagna sembra avergli detto “Ciao. Arrivederci!” (all’autrice non piacciono troppo gli addii, pensa che si dovrebbero dispensare alla fine della propria vita), a questo punto viene spontaneo chiedersi: come mai l’idea di un blog? Perchè ha un titolo così insolito? Cosa c’entra un Camaleonte?
Dunque, l’idea del blog nasce dalla passione che ha l’autrice di scrivere. Ama scrivere. Semplicemente è l’espressione di sè. Le parole quando scorrono su un foglio, elettronico o cartaceo che sia, scivolano dalla mente alle mani con una velocità proporzionale a quella di un singolo fotone di un raggio luminoso che raggiunge la superficie terrestre (deviazione professionale: autrice scienziata).
Questa sua passione per la scrittura l’ha portata a mettere nero su bianco tutti i suoi pensieri. In modo particolare i pensieri riguardanti le relazioni!
Quale tipo di relazioni?
Ogni genere di realzione: dall’amore all’amicizia, dal rapporto madre-figlia ad un casuale, fortuito incontro con un perfetto sconosciuto...
Ed è qui che nasce il problema del titolo “Camaleontosi”.
Dunque cosa hanno a che fare i rapporti umani con i camaleonti?
Tutto nasce (almeno così ricorda l’autrice) da un’altra storia, non inventata, ma reale.
Il titolo (l’autrice lo riconosce), è frutto di uno strano ragazzo pazzo che un giorno, mentre delirava con la propria ragazza pazza (anch’essa con la sua buona dose di stranezza), di un pinguino che trasformandosi in un pesce finiva con il divenire un camaleonte, le disse con enfasi:
“Perchè non scriviamo un romanzo di fantascienza e lo intitoliamo Camaleontosi?”.
Ora, l’autrice (la strana ragazza pazza), che non s’intende per niente di fantascienza, ma solo di scienza e realtà, un giorno, riflettendo sulle relazioni, ha ricordato quella discussione, quel titolo.
La lampadina di Archimede le si è accesa: i rapporti nascoscono con la nascita di un individuo (nel nostro caso la specie umana) e insieme all’Uomo crescono: subiscono cambiamenti, si modellano, sopravvivono, rischiano e sfidano la Vita. Sono in continua trasformazione, l’Uomo e le relazioni. Insieme. Sempre. Una trasformazione che le ha ricordato un camaleonte. Citando il racconto della stessa autrice “Il Camaleonte”: [... Hanno questa straordinaria capacità di cambiare colore a seconda della situazione in cui si trovano...]. E così l’ autrice, strana ragazza pazza, ha pensato bene di utilizzare quell’ assurdo titolo di un romanzo mai scritto.
Che altro dire?
L’autrice ha cercato di motivare, di dare una risposta ai perchè... No, non della vita! Magari.
Solo al suo blog.
Allora l’autrice, strana ragazza pazza, nonchè la Camaleontina che ha detto “Ciao, Arrivederci.” al suo non più Camaleonte, vi augura buona lettura!
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